Depurazione delle acque grigie: sistemi di depurazione per riutilizzare l’acqua di scarico

Nel contesto della transizione ecologica e della crescente scarsità di risorse idriche a livello globale, la gestione sostenibile dell’acqua rappresenta una priorità strategica. In particolare, il riutilizzo delle acque grigie – ovvero le acque reflue provenienti da docce, lavabi, lavatrici e vasche da bagno – costituisce una soluzione concreta per ridurre gli sprechi, diminuire il fabbisogno di acqua potabile e aumentare l’efficienza degli edifici residenziali e pubblici.

Questo articolo analizza il concetto di acque grigie, i sistemi di trattamento attualmente disponibili, le normative di riferimento, i benefici ambientali ed economici del loro riutilizzo e le opportunità per proprietari, progettisti e costruttori.

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Cosa sono le acque grigie?

Le acque grigie (in inglese greywater) sono acque reflue domestiche che non provengono dai WC. A differenza delle acque nere (che includono anche i reflui fognari e le deiezioni umane), le acque grigie risultano moderatamente contaminate, principalmente da:

  • Residui di sapone e detergenti;
  • Capelli e cellule epiteliali;
  • Tracce di grassi, oli e residui organici;
  • Microrganismi non patogeni.

Le fonti principali sono:

  • Lavabi di bagno e cucina;
  • Docce e vasche da bagno;
  • Lavatrici e lavastoviglie (a seconda del sistema adottato).

Il trattamento delle acque grigie consente di riutilizzarle in modo sicuro per usi non potabili come:

  • Sciacquone del WC;
  • Irrigazione del verde;
  • Lavaggio pavimenti;
  • Usi tecnici (raffreddamento, antincendio, ecc.).

Sistemi di depurazione delle acque grigie

Il trattamento delle acque grigie prevede diversi livelli di complessità a seconda dell’impiego finale, delle condizioni igieniche richieste e della normativa locale. I sistemi si dividono in tre categorie principali:

1. Sistemi di filtrazione meccanica semplice

Sono i sistemi più basilari, utilizzati per separare i solidi sospesi e i residui più grossolani attraverso:

  • Filtri a rete o a sabbia;
  • Decantatori.

Questi sistemi riducono la torbidità e possono essere sufficienti per usi tecnici o per l'irrigazione di piante ornamentali, ma non garantiscono una qualità microbiologica adeguata per altri impieghi.

2. Sistemi biologici e a fitodepurazione

Utilizzano la naturale attività di microrganismi aerobi o anaerobi, spesso combinata con substrati vegetali (come canne palustri o piante acquatiche). I principali vantaggi includono:

  • Basso consumo energetico;
  • Elevata sostenibilità ambientale;
  • Risultati eccellenti nella depurazione organica.

La fitodepurazione è particolarmente adatta per abitazioni unifamiliari o strutture rurali, dove è possibile installare bacini o vasche di vegetazione filtrante.

3. Sistemi a trattamento avanzato (chimico-fisico e UV)

Questi impianti sono dotati di:

  • Filtri a carbone attivo o membrane ultrafiltranti;
  • Disinfezione UV o ozono;
  • Processi di ossidazione avanzata (AOP).

Sono ideali per riutilizzi indoor più delicati, come il carico dei WC, o per usi in ambienti pubblici, scuole e hotel. Rappresentano la soluzione più completa, ma anche la più costosa, adatta a edifici ad alta efficienza.

Normativa di riferimento

In Italia, la regolamentazione del riutilizzo delle acque grigie è ancora in fase di evoluzione, ma esistono riferimenti normativi di rilievo:

Normativa Nazionale

  • D. Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale), Parte Terza, che disciplina il riutilizzo delle acque reflue depurate, anche se fa riferimento soprattutto a scarichi industriali e agricoli.
  • UNI/TS 11445:2012: norma tecnica specifica per impianti di trattamento e riutilizzo delle acque grigie in ambito residenziale, che definisce:
    • Qualità delle acque trattate;
    • Specifiche progettuali;
    • Manutenzione e monitoraggio.

Normativa Europea

La Direttiva UE 2020/741 sul riutilizzo delle acque reflue si applica al settore agricolo, ma stabilisce principi generali di sicurezza, tracciabilità e gestione del rischio che possono essere mutuati anche per usi civili.

Normative Locali

Alcune regioni italiane (es. Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana) hanno adottato regolamenti specifici che incentivano o prescrivono il recupero delle acque grigie in nuovi edifici pubblici e in progetti edilizi sostenibili.

Vantaggi del riutilizzo delle acque grigie

1. Riduzione dei consumi idrici

Il riutilizzo può coprire fino al 40-50% del fabbisogno idrico non potabile di un’abitazione. Ciò riduce la pressione sulle risorse idriche locali, un aspetto critico in molte aree soggette a siccità o stress idrico.

2. Risparmio economico

Una famiglia di quattro persone può risparmiare fino a 100–150 € all’anno in bolletta, soprattutto nelle zone con alta tariffazione idrica. Nei contesti aziendali o ricettivi, il risparmio può essere sensibilmente maggiore.

3. Sostenibilità ambientale

Riducendo i prelievi di acqua potabile e lo scarico in fognatura, i sistemi di depurazione delle acque grigie:

  • Diminuiscono l’inquinamento idrico;
  • Migliorano la gestione dei reflui urbani;
  • Favoriscono un’economia circolare della risorsa acqua.

4. Certificazioni ambientali e valorizzazione immobiliare

Gli edifici dotati di sistemi di trattamento e riutilizzo delle acque grigie possono ottenere punteggi più alti nei protocolli di certificazione ambientale (es. LEED, CasaClima, BREEAM), con conseguente aumento del valore immobiliare e accesso a incentivi fiscali.

Criticità e aspetti gestionali

1. Costi di installazione e manutenzione

Un sistema completo di trattamento può costare tra i 2.000 e i 6.000 euro, a seconda della scala e della tecnologia. È essenziale prevedere piani di manutenzione periodica, pulizia dei filtri, sostituzione delle lampade UV e controlli batteriologici.

2. Accettabilità sociale e culturale

In alcune realtà, il riutilizzo di “acque di scarico”, sebbene trattate, è ancora percepito come non sicuro o poco igienico. È dunque necessaria un'azione di informazione e sensibilizzazione verso utenti e operatori.

3. Adeguamento normativo

L’assenza di una disciplina nazionale uniforme può costituire un ostacolo, soprattutto nei permessi edilizi o nei collegamenti con gli acquedotti pubblici. Una regolamentazione chiara e incentivante sarebbe determinante per favorire la diffusione dei sistemi di trattamento.


La depurazione e il riutilizzo delle acque grigie rappresentano una tecnologia chiave per la sostenibilità idrica, l’efficienza degli edifici e la transizione ecologica del settore edilizio. Non si tratta soltanto di una buona pratica ambientale, ma di una vera e propria strategia di resilienza urbana, utile ad affrontare le sfide del cambiamento climatico, della scarsità d’acqua e del consumo responsabile delle risorse.

Per proprietari, progettisti e costruttori, l’adozione di tali sistemi non è solo un dovere etico, ma anche una leva economica e reputazionale, con ricadute positive su bollette, valore immobiliare e certificazioni ambientali.

La casa del futuro – ecologica, intelligente, resiliente – inizia anche da qui: dal recupero di ciò che, fino a ieri, era solo scarto.